IL TRACCIATO
DELLA EX FERROVIA SECONDARIA
Data la
difficoltà orografica dell’isola, “… nei
primi trent’anni del ‘900 si sviluppò una vasta rete a scartamento ridotto (950
mm) che raggiunse l'estensione di ben 811 km di cui 248 km concessi
all'industria privata e 563 km inclusi nella rete FS…”
Tra le varie
tratte è di ns. interesse la RAGUSA – VIZZINI – SIRACUSA: “… il binario a scartamento ridotto fu posato sino a Ragusa nel 1933;
risultavano così collegate al resto della rete complementare le linee che da
quest'ultima stazione si dirigevano su Siracusa e Canicattì.
Nello scalo Ragusano i due scartamenti si separavano in due
diversi piazzali.
La velocità massima ammessa su questo tratto era di 30 km/h
per i treni di materiale rimorchiato e 45 km/h per le automotrici; v'era però
una limitazione a 30 km/h anche per queste ultime nel tratto compreso tra il
segnale di protezione.
La presenza dello scartamento ridotto condizionava la
velocità della linea.
La velocità massima da Siracusa a Ragusa era di 30 km/h per
i treni di materiale ordinario e di 40 km/h per quelli di materiale leggero…”
Di quest’opera
d’arte rimane la sola sede nei tratti dove è stata scavata nel calcare, tanto
che vi è chi ne ipotizza un ripristino. Certamente il tracciato è di sicuro
fascino: partendo da Siracusa, infatti, si attraversa Pantalica, sede di una
importante necropoli, e si lambisce
Palazzolo Acreide con il suo antico teatro.
Lungo il
percorso si incontrano poi Solarino, Monterosso Almo, Vizzini, Chiaramonte
Gulfi.
Si ritiene
infatti che, sia nell’ambito della valorizzazione turistico-ricreativa del
sistema montano, che in quello del complessivo sistema turistico ibleo, il
tracciato della ferrovia secondaria, possa costituire interessante opportunità
per la creazione di un itinerario prima ciclopedonale e poi, in seguito, di
trasporto turistico pubblico a guida vincolata.
Lo sviluppo
complessivo del tracciato, anche delle sue estensioni nelle provincie di
Siracusa e Catania, appare sicuramente un percorso che per lunghezza e beltà
dei territori attraversati può costituire attrattiva di sicuro richiamo.