Il progetto

 

 

Nel suo impianto progettuale generale il Piano è articolato in n.8 programmi di settore, n.2 piani d’area  e n.4 progetti speciali.-

 

Programmi di settore

 

Predisposti sulla base degli studi condotti dagli  esperti di settore, i programmi di settore configurano l’insieme delle azioni per gli ambiti ritenuti strategici ai fini dell’assetto territoriale, e sono i seguenti:

 

A)    - Attrezzature collettive

B)     - Beni culturali

C)    - Agricoltura, foreste, zootecnia

D)    - Cave e miniere

E)     - Viabilità e trasporti

F)     - Uso della risorsa idrica

G)    - Inquinamento, smaltimento rifiuti, aree degradate

H)    – Turismo

 

Piani d’area

 

I Piani d’area rappresentano l’insieme delle azioni di natura strategica prefigurate dal PTP sui due ambiti geografici ritenuti particolarmente sensibili in ordine ai processi di trasformazione territoriale, ed in particolare:

1.Piano  d’area dell’ambito costiero

                                               2.Piano d’area dell’ambito montano

 

Progetti speciali       

 

I progetti speciali rappresentano l’insieme degli scenari di trasformazione territoriale prefigurati dal PTP su tematiche la cui importanza travalica i confini provinciali, e sono:

1.Progetto speciale ex Base NATO - Aereoporto di Comiso

                                               2.Progetto speciale aree A.S.I.

3.Progetto Porto di Pozzallo

 

oltre al progetto speciale gestione del Piano e del sistema informativo, finalizzato proprio alla gestione del P.T.P. ed alla attuazione delle previsioni in esso formulate.-

 

 

Pur nella sua complessa articolazione, sotto il profilo degli obiettivi progettuali il Piano può essere può essere sostanzialmente differenziato in:

 

a)      – una parte prescrittiva, strettamente riconducibile al dettato dell’art.12 della L.R. 9/86, con la quale viene individuata la distribuzione e la consistenza delle dotazioni di interesse intercomunale, la cui dislocazione nel territorio, proprio in virtù del carattere sovraordinato del del P.T.P., andrà a costituire variante ai PP.RR.GG. comunali;

b)      una parte di indirizzo e coordinamento, non immediatamente riconducibile al dettato dell’art.12 della L.R. 9/86, ma che da esso inevitabilmente discende se non altro per la ovvia considerazione che la dislocazione delle reti e delle infrastrutture di interesse generale non può trovare una collocazione avulsa dall’assetto generale del territorio (in accordo, del resto,  alle stesse direttive assessoriali emanate con la Circolare A.R.T.A. 49011 del 20.07.93).- La parte di indirizzo e di coordinamento riguarda in definitiva tutta quella serie di azioni e proposizioni progettuali che, pure  determinanti per l’assetto territoriale e di primaria rilevanza per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo assunti, non possono certo essere risolte nell’ambito delle strette competenze della Provincia Regionale, né, spesso, degli altri Enti locali territoriali.- Basti pensare, ad esempio, alle questioni ancora sostanzialmente irrisolte della riconversione della Base Nato, dello sviluppo del bacino portuale di Pozzallo, della  direttrice autostradale, del potenziamento della tratta ferroviaria, del raddoppio della SS. 514, etc., per le quali qualsiasi ipotesi unilaterale, quantunque apprezzabile, rischierebbe certamente di essere disattesa se non sostenuta in un ambito  istituzionale più ampio.- 

 

Il Piano si esplicita in una vasta serie  di azioni delle quali alcune hanno valenza diretta (“azioni dirette”), mentre altre hanno valenza propositiva e di coordinamento (ulteriormente distinte in “azioni indirette”, “azioni di coordinamento”,  “azioni di supporto”).-

________________

 

Letteralmente dal glossario del P.T.P.:

 

Azioni dirette.

Sono le azioni di intervento del Piano Territoriale che hanno una ricaduta cogente sulle politiche territoriali e sugli strumenti urbanistici sottordinati.  All’interno di questa categoria rientrano tutte le azioni inserite nel Programma Opere Pubbliche 1998-2000 (già elaborato dagli Uffici Provinciali) e le altre azioni dirette riguardanti i diversi programmi di settore, la cui realizzazione (nei diversi livelli di progettazione) è ritenuta immediatamente praticabile.  Il loro livello di maturazione (dal punto di vista della localizzazione, dei contenuti e dello sviluppo dell’azione) non necessita di ulteriore concertazione  con gli enti coinvolti ed esse costituiscono variante agli strumenti urbanistici comunali.

 

Azioni di coordinamento. 

Sono le azioni di intervento del Piano Territoriale che rivestono funzione di generazione di altre azioni.  Esse definiscono un quadro complessivo di interventi e lo “sfondo” entro il quale gli stessi trovano coerenza e compatibilità reciproca.  Coinvolgono un’insieme sempre piuttosto articolato di enti pubblici e/o privati che vengono chiamati alla concertazione delle ipotesi poste in essere dal Piano, ed alla conseguente definizione delle piattaforme di intervento.  Possono dar luogo a  Programmi Complessi  di attuazione (protocolli di intesa, accordi di programma, patti territoriali, etc) e svolgono funzione orientativa delle politiche provinciali di programmazione territoriale.  La loro attuazione deve essere ritenuta strategica rispetto all’insieme delle altre azioni.

 

Azioni indirette

Sono le azioni di intervento del Piano Territoriale che pur non avendo una ricaduta cogente sugli strumenti urbanistici sottordinati, costituiscono una precisa indicazione per le politiche territoriali provinciali.   Necessitano di un’azione di concertazione  con gli enti coinvolti, e solo alla fine del processo concertativo potranno assumere il significato di azioni dirette, e costituire, se del caso, variante agli strumenti  urbanistici comunali.

 

Azioni di supporto.  

Sono azioni svincolate dalle priorità del complesso degli interventi del Piano, che trovano la loro funzione  soprattutto come sostegno e supporto per l’attuazione del   quadro degli interventi definito.

________________

 

In altri termini, mentre per le azioni dirette,  che come è facile comprendere riguardano la realizzazione di opere ed attrezzature di stretta competenza dell’Ente Provincia (ad esempio adeguamento della rete stradale intercomunale, edifici di interesse generale, etc.), quest’ultimo potrà attivarne direttamente la realizzazione, per le azioni propositive, di indirizzo e coordinamento l’obiettivo del Piano è ben diverso, e consiste:

 

a)      – nel definire operativamente le procedure di attuazione, fra l’altro indicando gli Enti coinvolti, le possibili soluzioni progettuali, i costi e le possibili fonti di finanziamento, e, non ultimo un Ufficio responsabile del procedimento che assicuri la promozione della azione propositiva ed il suo mantenimento fino al conseguimento degli obiettivi finali;

 

b)      – nell’organizzare le possibili soluzioni progettuali in un ambito pianificatorio completo, organico, credibile e, in definitiva, concretamente proponibile ai vari tavoli di conferenza;